18 maggio 2024
Nel mondo digitale moderno, come può il buddhismo zen, notoriamente scettico nei confronti del linguaggio e del pensiero concettuale, fornire nuove prospettive? Questa è la sfida che Byung-Chul Han ha affrontato nelle sue ricerche, cercando di dispiegare il nucleo filosofico latente del buddhismo zen. Come può questa ambiziosa impresa aprirci a nuovi orizzonti di pensiero, esperienza ed espressione?
Nel corso del seminario, esploreremo l’approccio comparativo di Han, mettendo in discussione come le intuizioni fondamentali del buddhismo zen interagiscono, contrastano o illuminano i pilastri del pensiero europeo-occidentale, da Platone a Hegel e Heidegger. Quali sono i limiti di questa comparazione? In che modo l’originalità del buddhismo zen mette in discussione le nostre abitudini di pensiero occidentale?
Il fulcro della conferenza sarà l’intuizione zen del Vuoto – una negazione radicale di ogni idea di sostanza e soggetto: come può questo concetto incoraggiare un atteggiamento di gentilezza nei confronti di tutti gli esseri viventi? Come queste nozioni e problemi risuonano nel nostro contesto digitale e come possono ridefinire i nostri modi di interazione, pensiero ed esistenza?
Se ne parla anche qui, nel bollettino del tempio Zen, a p. 22. Buona lettura!